giovedì 24 febbraio 2011

Remembrance










Ci sono state volte
in cui tu,Donna,sei
diventata come Lui.
Nascondendoti nel sacco
oscuramente maldestro
dei suoi atteggiamenti.
Ma di nascondiglio
ed inganni,la
Fiamma non vive,
e tra parole
incagliate fra le
onde dei tuoi capelli
ti scrolli di dosso
il drappo di spine.
Il riflusso dal trono
è soltanto il
primo passo verso
l'ascesa del Mondo Supremo.












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mercoledì 9 febbraio 2011

The Voice










Ho osato riconoscerti
nella vista di quel
sogno. Ho osato,
per cosa? Per ritrovarti
qui ora? E lasciare
fluire tutto con patetica
nonchalance?
Cosa ne sarà del
Frutto? Cosa?
Non ho sopportato
tutte le mine che
la vita mi lanciava contro
per perdere ancora, per
perderti ancora.
Eri Tu?! Eri Tu.
Sveglia Romeo, il
tempo tuo è giunto.
E dalla mia clessidra
gocce d'attimo arrestano
il loro corso, ma
Crono è Tiranno
sulla via lastricata
del pensiero dell'Ego.













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Your...










Di lacrime avvelenate
era ricolmo il tuo
calice,di lacrime
avvelenate era rigato
il tuo volto.
Era l'essenza a dettar
legge,nelle lande
desolate della tua
coscienza.
E fu così che il
calice venne versato
e fu così che il
volto venne mascherato,
ridendo grottescamente
del mondo
del quale eri circondato.
E venni da me,con il
pensiero sputando
veleno,
raccogliendo speranza
di condanna.











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Solitude









Apro la bocca e vomito Solitudine,
quella stessa Solitudine
di tanto tempo fa.
è amplificata e mi ingloba,
ed acida e soffocante
mi fa sua...
Pesa sul cuore e sullo sterno,
cattura la mente e canta
il suo inno di gloria,
vestendomi di grigio e
di bianco.
Cenere e Mancanza.












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Ràshmi Story (Athan Gaer gdr)









Capitolo I°



Era una giornata di Nebbia quando venni ritrovata.

Ero "La Figlia del Lago", così mi aveva ribattezzato colei che mi trovò. Vagavo tra le acque e la Bruma trascinandomi dietro sabbia,conchiglie e fiori...

Ero attratta da quel luogo, unico frammento di casa, di ricordo concreto da quando ero riemersa, tutto il resto sbiadiva alle mie spalle.

Portavo con me molti nomi, schegge di passato altrove, di vite altrove.

Ero Feerouzeh,il turchese che tingeva il cielo, Gyváté,il serpente che custodiva un antico tempio inabissato, Morvareed, la perla che racchiudeva il mondo, ero Sepeedeh, l'alba dei giorni, Shaghayegh, il fiore di bruciante fiamma, Kierre, l'infinita Spirale, Shámmurámát, danzatrice degli Dei.

Ed infine ero Acqua,Acqua e Nebbia...

Ed il mio nuovo corpo era quello di una bambina,minuto,leggero,puro.

Pian piano che conobbi il mio nuovo mondo,scoprì che ero differente dagli altri bambini comuni. Erano chiamati mezzelfi,coloro che,si diceva,avessero sangue misto.

Sangue Elfico ed Umano.

Come prima cosa,colei che mi trovò,diventò la mia famiglia,un'elfa,Índira,viaggiatrice,maga,guaritrice.

Da lei mi venne dato un unico nome,il primo della mia nuova vita : Ràshmi,perchè ero tiepida e lucente come i raggi del sole del mattino,che carezzavano le acque del Lago.

La nostra casa era tra due immensi alberi di Quercia,e le sue immense fronde ci proteggevano dalle intrusioni e dagli occhi indiscreti,nonostante fosse molto isolata dai villaggi. Tra il bosco ed il Lago era la mia dimora.

Lì mi veniva raccontata la vita,sotto il suo sguardo attento,i suoi modi cortesi e delicati...e quando guardavo malinconica le acque,mi raccontava di Makea Vesi,della sua Leggenda senza tempo,e di come io,Figlia del Lago,fossi così protetta da essa.



Capitolo II°



Passarono anni,molti,perchè per quelli come me,passano con lentezza,nonostante il nostro corpo si trasformi in tempi brevi. Apparivo ancora come una bambina,sebbene parecchio cresciuta dall'episodio della mia rinascita.

Era un periodo di Fuoco e Fiamme,di malcelata distruzione,vennero a cercare Índira,la portarono via,sebbene lei si dibattesse,nel cuore della notte.

Erano giorni che mi nascondeva,ed infine erano venuti a portarla via da me... erano inquisitori,non sapevo molto su di loro, se non starne alla larga o fronteggiarli quando sarebbe stato il momento.

Rimasi sola, per un tempo che sembrava interminabile,non sapevo cosa fare,dove andare,finchè un giorno,decisi di uscire dalla casa che mi proteggeva... era una mattina calda,la nebbia iniziava a diradarsi,il Lago era lì silente ed immutato come sempre.

Guardai i miei piedi nudi,le mie mani,eppoi gli alberi al limitare del bosco. Iniziai a correre e correre fino a chè non sentì dolore,caddi in ginocchio tra il terriccio ed il fogliame,avevo corso così tanto da ritrovarmi esattamente dove i miei piedi sapevano di dovermi portare. Avevo graffi ovunque,e da essi stillava un liquido tiepido,rossiccio,ma della consistenza dell'acqua,alzai lo sguardo innanzi a colei che mutò da un albero. Le sue mani ed i suoi piedi erano nodosi,come radici,la sua carnagione era scura come la corteccia,i capelli erano grovigli,mentre gli occhi erano di un nero bruciante. Mi osservò a lungo,finchè non si decise ad aprir la sua mente a me,il suo pensiero.

Disse di tornare al Lago ed attendere,perchè dalle trecce già sciolte del Mondo,io ero l'attesa di tutti,tutto,niente e nessuno. I miei occhi di colore differente saettarono verso il sentiero ed iniziai nuovamente a correre.

Piansi molto quando giungi al Lago,mi sentivo tremendamente lacera e sola,mi addormentai sul terreno sabbioso,raggomitolata e cullata dal suono placido delle piccole onde che docili si allungavano sulla riva... era ormai notte.

Il Bagliore delle preghiere del Mondo avvicinavano sempre di più il ritorno dell'operato della Dea Makea Vesi attraverso il Frutto del Flusso.








[La Dea Bambina ispirata dal culto Bengalese della Kumari,per il gdr Fantasy "Athan Gaer - L'Ultimo Avamposto",tutti i diritti sono della stessa Land e autrice della storia del Personaggio che insieme al culto della Dea Makea Vesi ne sorregge le sorti.]

[http://www.athangaer.it/]














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lunedì 7 febbraio 2011

Prayer









Era il sole a mostrarsi
a me quel giorno,
tra le coltri delle mie
ciglia abbassate,
e tu eri ad osservarne
i tratti,in completo
silenzio.
E fu lì che alle
mie orecchie giunse
la tua preghiera...
la tua richiesta al mondo...












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mercoledì 2 febbraio 2011

L'Attesa







É nel giorno l'attesa,
nel giorno che scorre
lento e nel profumo
della notte.
Piano si consuma sotto
la punta delle
dita ,scivolando tra
scrittura e capelli.
Pesa l'attesa,come
pietra al collo,ma
è ricolma di pensiero
su ali d'aquila.
Rende vivo ed inquieto
l'animo,donandolo
alle mani della
consapevolezza.
Sfinisce per giorni
per poi allentare
la presa e nella
fortuna della ragione
dona nuova calma
e forza.





















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